“Guarda dove vorresti andare…

… e vedrai che andrai proprio da quella parte!”

Cos? nell’aikido, cos? in un corso di guida sicura, cos? nelle vita.

Se ci ripenso per? posso andare ancora pi? lontano nel tempo: una patente di guida, una casa, una macchina, una famiglia. La storia inizia da 18 anni ma raccolgo ancora oggi ci? che seminai al tempo. So chi devo ringraziare per tutto questo e spero di poter trasmettere la stessa cosa ora, come mi fu insegnata.

Piccolo manuale per neo-nonni

– da?https://diariodiunamammablog.wordpress.com/2016/07/20/piccolo-manuale-per-neo-nonni/

Cerco di far vedere Topina ai nonni il pi? spesso possibile, perch? ritengo che siano importanti per la sua crescita e per il suo sviluppo, ma ogni volta mi sembra di avere a che fare con adolescenti che giocano a fare gli adulti e a mettere in discussione l?autorit? genitoriale (in questo caso mia e di Uomo).

Ci sbattiamo per cercare di essere i migliori genitori possibili, facendo il meglio per Topina (o almeno quello che riteniamo sia il meglio, se poi saremo stati bravi ce lo dir? il tempo), ma ogni volta che andiamo dai nonni ? un marcare il cartellino su cosa facciamo di sbagliato. Il rapporto con i miei genitori mi pone in una posizione tale da permettermi, a un certo punto, di frenarli clamorosamente quando esagerano, mentre ci? non ? possibile con i suoceri, e ovviamente Uomo sembra non vivere il mio disagio, per cui non dice niente, e ogni volta che dobbiamo andare da loro mi viene l?ansia per capire che cosa potrei sbagliare questa volta e la conseguente convinzione pi? forte e dettata anche un po? ?dall?orgoglio di fare bene da sola.

La cosa secondo me che li rende cos? convinti di essere sempre loro nel giusto ? il fatto che abbiano gi? cresciuto i loro figli, quando per me questo dovrebbe essere uno stimolo in pi? per dire ?crescete voi i vostri figli perch? siamo gi? passati nella vostra situazione?. MA la realt? ? che spesso ci convinciamo che sia una gara a chi sar? il protagonista?fra noi e loro, mentre la verit? ? che il protagonista?di tutto ? il Nano e che noi siamo solo i ?distributori? di attenzione verso di lui e la sua guida in questo mondo, che poi dovr? affrontare con le sue gambe.

Sono convinta che ci siano tantissimi nonni perfetti in questo mondo, e sono convinta che anche i comportamenti pi? sbagliati siano, in un certo qualmodo, dettati dal loro amore verso i nipoti, ma dalla mia esperienza e da quello che sento/leggo in giro ci sono alcune piccole cose che andrebbero migliorate e vissute per quello che sono, consigli. Se li ritenete non richiesti, cari nonni, chiedetevi come vi comportate voi con i vostri figli se ritengono necessario farvi notare certe cose.

Cerchiamo ora di fare un breve elenco su quali sarebbero i comportamenti miglio che un nonno dovrebbe tenere:

  • Rispettate le scelte dei genitori: che vi piaccia o no il figlio ? il loro e non c?? genitore che non si muove e non fa scelte che non siano dettate da quello che ritiene essere il meglio per il proprio figlio. Se i genitori dicono che ?non deve mangiare dolci? vuol dire che non deve mangiare dolci, non che non deve mangiarli quando pu? vederlo, mentre appena va via un po? di gelato glielo si da perch? ?non ha mai fatto male a nessuno!?. Se un genitore dice che il bimbo deve imparare a stare gi? e non sempre in braccio, al primo gemito evitate di prenderlo su, perch? magari quel genitore si ? sbattuto un mese per abituare suo figlio a stare gi? e voi mandate letteralmente ai fichi un mese di stress (perch? non ? che si divertiva a lasciarlo piangere). Capite che le regole le dettano i genitori, infrangerle, soprattutto nei primi anni di vita, pu? voler dire pi? che dare un piccolo vizio, ma pu? veramente voler dire rovinare tanto impegno per far capire certe regole al Nano.
  • Non create ansia: le vostre paure non sono sono quelle dei genitori. Loro ne hanno gi? tante di loro, non hanno bisogno di aggiungerne altre. ?Non metterlo l? che c?? corrente e poi si ammala!? ?Non fargli puntare i piedi che gli vengono le gambe storte!? ?Non giocarci cos? che poi gli fai male!? sono tutte frasi che magari potete tenervi per voi, o almeno dirle una volta e, se vedete che dall?altra parte il genitore ? tranquillo e sereno in ci? che fa, lasciatelo fare.
  • Non sottolineate gli errori: se sbaglia non c?? bisogno di dire la vostra, di ritornare mille volte sull?errore, un genitore si sente gi? abbastanza in colpa ogni volta che sbaglia senza il bisogno di qualcuno che glielo ricorda per sentirsi dire ?avevi ragione? o di sentirvi superiori. Anche voi avrete fatto i vostri errori da genitori, forse anche pi grandi dei nostri, il fatto che noi non ce li ricordiamo non vi da il diritto di far finta di non averli fatti e di sottolineare i nostri.
  • Fatevi da parte: cercate di dare fiducia ai nuovi genitori, senza voler per forza prendere in braccio, cambiare, coccolare e quant?altro il neonato. Soprattutto all?inizio i genitori, soprattutto le madri, sono gelosi dei propri figli e credo sia una cosa naturale: devono prima assicurarsi di potersi fidare per lasciare il proprio cucciolo a qualcuno, anche solo in braccio. Ci sono mamme che sono fin da subito disposte a lasciare il proprio figlio in braccio a tutti, ci sono mamme che invece non hanno piacere. Capitelo. Accettatelo. Guadagnatevi la fiducia della mamma dimostrando di rispettare le sue decisioni, anche questa di non lasciarvelo, e poi vedrete che ve lo lascer? lei di sua iniziativa. ?Rubarglielo? da sotto il naso non far? altro che rendere ancora pi? ostile questo rapporto.
  • Accettate di non essere indispensabili: non che il ruolo dei nonni non sia fondamentale nella vita di un bambino, ma credo che prima di tutto il bambino abbia bisogno di avere un padre e una madre. Poi vengono i nonni. Soprattutto nel primo anno di vita i neonati non hanno la ?necessit?? di stare con i nonni, magari ? pi? un discorso di ?necessit?? dei genitori che devono tornare al lavoro e devono lasciare i figli a persone fidate, ma i bimbi cos? piccoli non sanno ancora vedere la grande importanza che hanno i nonni, di cui potranno apprezzare la figura pi? avanti, quando potranno interagire in maniera pi? efficace, quando potranno godere dei racconti dei nonni, dei giochi con loro e dei piccoli vizi che ogni tanto gli si concederanno. Per non rischiare di rovinare ogni rapporto che di conseguenza vi potrebbe impedire di ?coccolarvi? di pi? i vostri nipoti pi? avanti cercate di capire questa piccola cosuccia: non pressate i genitori per portarvi il figlio perch? ?ha bisogno di noi?. No. Ha bisogno dei genitori. E facendo cos? li irritate solo.
  • Ascoltate senza giudicare o dare consigli non richiesti: i neogenitori saranno pieni di ansie per il loro nuovo ruolo e avranno bisogno di qualcuno con cui condividere le esperienze, belle o brutte, che questa nuova esperienza porta loro. Ascoltateli in silenzio, accogliete le loro ansie senza cerca di dar loro soluzioni non richieste (a meno che non ci sia una precisa domanda tipo ?Come hai fatto quando ti sei trovato in questa situazione??). Capite i loro problemi e supportateli senza accuse o senza fare a gara a chi ne sa di pi?. Lo sappiamo tutti che voi ne sapete di pi?. Ci siete gi? passati. Ma non sempre le vostre idee coincidono con quelle dei genitori del Nano. Siate adulti!
  • Capite cosa potete fare prima di proporvi:?se vi dite pronti a dare una mano siatelo. Se dite ?se hai bisogno chiama? per educazione, e poi quando vi chiamiamo vi inventate mille scuse non ditelo. Al ?se hai bisogno chiama? io posso rispondere che ho bisogno che tu mi venga a pulire casa mentre io mi godo il mio figlio di 15 giorni, per cui non fate proposte che contemplino poi una scelta da parte vostra di cosa ? giusto che io vi chieda. Se non potete fare quello di cui ho bisogno non date la disponibilit?, altrimenti siate pi? specifici: ?Se vuoi che ti tenga il Nano qualche volta cos? riesci a fare con calma i tuoi lavori in casa e le tue commissioni? ? molto pi? gradito. Almeno siete onesti.
  • Non giudicate le priorit?:?se io da mamma voglio prendermi due ore per farmi il taglio+piega+colore, o se da padre voglio farmi una serata a calcetto non spetta a voi giudicare. Solo perch? voi non lo avreste fatto non vuol dire che i vostri figli non lo debbano fare.
  • Casi estremi:?se vi accorgete di un reale pericolo di vita del vostro nipote fatelo presente ai genitori e lasciate che poi siano loro a gestirlo. Se vedete che la situazione non migliora e che i genitori non sono in gradi di intervenire SOLO ALLORA potete intervenire, ma prima fatevi due domande su come siete stati come genitori. Se i vostri nipoti non vi vogliono vedere, o non vogliono stare con voi chiedete consiglio ai genitori. Se decidono che per un po? ? meglio prendere le distanze accettatelo e approfittate del tempo che vi viene concesso per farvi due domande sul perch? si ? arrivati a questo punto.

Perch? ? vero che i genitori educano i figli, i nonni li viziano, e lungi da me mettere in dubbio il loro ruolo fondamentale nello sviluppo dei nipoti, ma a volte ? bene ricordare che se si chiamano ?nonni? e non ?genitori? c?? un motivo.

Generazioni

da https://www.vitazerotre.com/educazione-e-famiglia/teoria-e-pratica-educativa/diventare-nonni-tra-gioie-e-confitti-la-relazione-con-i-neo-genitori/

Siete pap? e mamma da molti anni quando, i vostri figli, ormai cresciuti, lasciano il vostro nido per dare inizio a una nuova, altra, famiglia. A un certo punto, il nido ricreato dalla giovane coppia, sta per ospitare una piccola vita.?Ecco che i figli diventano genitori, proprio come voi.?La relazione tra neo-genitori e genitori senior ? ora da considerarsi simmetrica e non pi? subordinata:?? un rapporto alla pari, da genitori a genitori. L?aver appreso l?arrivo di un nipotino rappresenta soltanto il primo minuscolo scalino dell?intero percorso. Occorrer? una certa dose di sensibilit? per garantire la reciproca comprensione e collaborazione. Sar? necessario ripensare a un nuovo equilibrio familiare in grado di considerare, con adeguato rispetto, ciascun membro.

Di nonni impegnati con i loro nipotini se ne vedono molti. Al parco, davanti alle scuole, in giro per la citt?, ? tanto che due sociologhe francesi (Attias-Donfut, Segalen, 2015) hanno ribattezzato  il nuovo millennio come ?Il secolo dei nonni?, definizione che segue quella de ?Il secolo del fanciullo? (il Novecento) che diede la scrittrice Ellen Key per evidenziare la riscoperta e valorizzazione pedagogica-sociale del bambino.
Una premessa ? doverosa per non cadere in inutili generalizzazioni. Ogni bambino/a ? unico, ogni genitore ha uno stile e una storia del tutto personale, ogni famiglia ? quindi irripetibile, cos? come ogni nonno (e nonna) lo ? a modo proprio.

La cosiddetta nonnit? ? sicuramente influenzata dal contesto storico culturale nella quale si esprime: vi ? certamente stato un considerevole cambiamento tra i nonni di ieri ? perlopi? autoritari, distaccati, duri conservatori dell?ordine morale ? e i nonni di oggi, appartenenti alla cosiddetta ?generazione fortunata? (Vegetti Finzi, 2008, p. 49), quella che ha vissuto il ?boom economico?, quindi mediamente pi? benestante, che ha potuto beneficiare dei progressi in ambito medico e dell?aumento della prospettiva di vita. I nonni di oggi fanno parte inoltre di una generazione che ha sicuramente concorso ? direttamente o indirettamente ? al processo di modernizzazione della collettivit?, attivando la graduale conquista di nuovi valori sociali e culturali (pensiamo ad esempio al movimento femminista, all?accettazione pubblica di alcune questioni relative a scelte personali quali il divorzio, l?aborto e cos? via?). ? stato osservato come, i nonni di questa generazione, siano mediamente pi? disponibili, comprensivi, flessibili, teneri e affettuosi nel relazionarsi con i loro nipoti.

Un aspetto da non sottovalutare riguarda il fatto che mentre si pu? programmare (grossomodo) se e quando diventare genitori, non ? possibile decidere quando diventare nonni. Lo status di nonno inizia dopo un annuncio, che lo si desiderasse oppure no. Possiamo ora immaginare due situazioni estreme, quella di nonni assenti, che non si preoccupano dei nipoti e si dedicano totalmente alla loro vita. Condizione che, seppure fatta nel rispetto del libero arbitrio, esclude certamente l?opportunit? di sperimentare l?importante condivisione intergenerazionale. Quella di nonni super sfruttati o super invadenti, i quali si occupano totalmente, o quasi, dei nipoti. Il rischio ? di confondere il loro ruolo con quello dei genitori e di minare disagi nella struttura familiare, oltre che possibili disequilibri nella crescita dei nipoti.

La situazione ideale ? rappresentata dai nonni ?sufficientemente adeguati?, presenti, disponibili ma non invadenti e giudicanti. Purtroppo non sempre ? automatico o innato saper agire nel modo pi? opportuno. Scrive Giuseppe Zanniello (2013, p. 27): ?I nonni capaci di aiutare efficacemente le nuove famiglie, non si ritengono indispensabili, ma si limitano ad essere affettuosi e interessati; si mostrano sempre disponibili, se sollecitati dalla giovane coppia ? quando ? conveniente e necessario -, ad aiutarla nel risolvere un problema, con generosit?, affetto e comprensione, rispettando la loro indipendenza, senza intromettersi nella loro vita, muovendosi sempre con discrezione?.

Capita invece che, vuoi per l?entusiasmo di rivivere l?esperienza di una nuova vita (appartenente tra l?altro alla propria filiazione), vuoi per sottolineare la propria competenza genitoriale (?ci sono passato/a prima di te?), alcuni nonni dimenticano un concetto fondamentale: i primi responsabili verso i figli sono i loro genitori. D?altra parte, la ?generazione di mezzo?, ha il dovere di riflettere e considerare l?importanza della nonnit? nel vissuto dei figli-nipoti e di non escluderla. Semmai, quando occorre, dovrebbe sottolineare il suo diritto alla responsabilit? primaria di cura e di scelta educativa.

I nonni, invece, anche quando non condividono pienamente tali scelte, dovranno considerare il loro ruolo come complementare ? e non principale. In tal modo si eviterebbero molti di quei conflitti e malumori che non fanno mai bene a nessuno.

In un contesto cos? realizzato, i nonni diventerebbero una reale risorsa per genitori e nipoti. Cito il professor Enzo Catarsi (2008, p. 128): ?L?esperienza dimostra che nonni e genitori costituiscono per il bambino due realt? diverse e complementari, entrambe necessarie alla sua crescita?. Dunque, se la presenza dei nonni nella vita e nell?educazione dei nipoti ? certamente importante, quella dei genitori ? fondamentale (ovviamente sono escluse in questo ambito le situazioni estreme, ad esempio quando uno o entrambi i genitori non svolgono il loro compito nel pieno interesse del minore).

Scrive una mamma:

?? giusto che i nonni in presenza dei genitori o almeno di uno dei due, rimproverino il bambino di 16 mesi dicendo: "No! Non si fa" con un tono deciso e il genitore non ha nemmeno il tempo di rispondere o intervenire??.

Sicuramente no se questi si muovono ?al posto? dei genitori, la risposta dipender? ad ogni modo da ?cosa? il rimprovero fa riferimento. Se il bambino, ad esempio, ? in prossimit? di uno dei due nonni e sta per afferrare un oggetto pericoloso, bollente, tagliente, insomma ? a repentaglio (reale) la sua incolumit?, certo non si potr? attendere. L?intervento dell?adulto, anche se non ? il genitore, deve essere immediato e guidato dal buon senso. Altra questione ? invece se la regola o il divieto stabilito dai nonni non tiene conto di quello prescritto e deciso dai genitori. Per fare un esempio: la mamma o il pap? credono sia un bene che il proprio figlio possa muoversi ed esplorare l?ambiente in autonomia e decidono, quindi, di intervenire solo quando ? strettamente necessario. Certamente non potranno accettare che uno o entrambi i nonni vietino questa libert? motoria, mossi probabilmente dall?ansia verso eventuali pericoli di cadute e ruzzoloni. In una situazione del genere, comunque, anzich? chiedersi se sia giusto oppure no l?intervento dei nonni, sarebbe opportuno lasciare spazio al dialogo, allo scopo di far comprendere le motivazioni delle proprie scelte educative.

Soprattutto in presenza di un neonato capita che, quando piange, la mamma (del genitore) o la suocera parta in ?missione consolatoria? prima che lo possa fare la mamma o il pap? del piccolo. Anche in situazioni simili ? sempre meglio parlare e spiegare, anzich? offendersi, arrabbiarsi ed entrare in un circuito di rifiuto/negazione dell?altro. Chiedere sinceramente e in maniera esplicita di attendere che siano loro, i genitori, a intervenire, ? la scelta migliore ed ? mossa semplicemente dal bisogno ? e diritto ? di sintonizzarsi con il bambino/a in tutta serenit?.
Dai primi giorni si pongono le basi per una futura collaborazione interfamiliare e lo si fa per il bene dei bambini, ai quali sicuramente non interessano le competizioni fra persone tanto (e tutte) importanti. Bisogna fare in modo che le divergenze non diventino conflitti:  i genitori non pretendono che i nonni si comportino esattamente come vogliono loro e i nonni non agiscono con troppa invadenza nel nucleo familiare creato dalla giovane coppia e mantengono invece la bonne distance (Mietkiewicz, Schneider, 2013 p. 9).

Si dice comunemente che i nonni concedono qualche?vizio?ai loro nipoti, talvolta trasgredendo alcune regole genitoriali. Una sincera collaborazione educativa nonni-genitori richiede invece il rinforzo?da parte dei primi delle indicazioni disciplinari che i genitori vorrebbero per i loro figli. I nonni dovrebbero cercare di evitare il pi? possibile le contraddizioni pedagogiche (ad esempio, se al bambino/a viene richiesto di mangiare seduto a tavola e non altrove, tale regola sar? rispettata anche a casa dei nonni) e permettere quel?continuum?educativo?capace di sostenere e orientare il piccolo durante la sua formazione. ? importante inoltre che, qualora non fossero d?accordo con le scelte dei genitori, anzich? criticarli in presenza dei nipoti, cerchino il confronto in separata sede. Questo vale certamente anche per nuore, generi e figli.

Dal canto loro, i genitori, dovrebbero impegnarsi a stabilire poche regole, semplici e realmente necessarie, rendendo in tal modo possibile la condivisione e il confronto anzich? avanzare ansie sulla cura del bambino o sull?educazione desiderata. Le preoccupazioni eccessive, altro non fanno che minare la spontaneit? del rapporto nonni-nipoti.?I nonni sono figure importanti, rinforzano il senso di appartenenza e svolgono un ruolo affettivo fondamentale: ?Sociologicamente ed eticamente, i nonni non hanno la responsabilit? dell?educazione e della formazione dei nipoti, per? non sono esentati da una responsabilit? affettiva, che li porta a dare loro buon esempio, indicazioni e incoraggiamenti? (Di Sandro 2013, p. 94).