L’allenamento

Gli occhi incollati ai suoi, pensava di non aver capito. Si perdeva nelle sue linee dolci, nella curvatura del suo ciglio, ripassando pi? e pi? volte la frase nella sua mente “Ti mordo”.
Ricorda il gioco, si diceva: “Ho fame..” .. “pensa a una bella pizza… o un polletto con patate …” e ancora “lasagne al forno…” non interrotto neppure al suo “basta che ho fame!”, anzi ripetuto per giocare.
‘patate fritte… ” … “Torta al cioccolato” … “Zucchine in carpione”…
ed eccolo, il mondo le si era fermato: “tra poco ti mordo!”
.. ci stava, ci stava come frase nel gioco.
Era quel qualcosa che nella sua mente vagava, catapultata in un libro, catapultata nel passato… un libro appena letto, ricordi lontani, ricordi presenti
… brividi dei primi incontri e brividi dei primi sguardi.
Il tempo si era fermato, ma solo nella sua mente, fino a quando non si rese conto che doveva terminare l’allenamento.
Guard? le montagne innevate, strinse il finto pugnale nella mano e sferr? l’attacco che concluse l’allenamento.

Era terminato troppo in fretta, lo sapeva.

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